Se ci dimenticassimo il primo drittel, la partita sarebbe un’altra. Coach John Parco ha saputo impostare la sua squadra alla perfezione in modo da sfruttare ciò che un po’ tutti temevamo, ovvero che i Broncos, ai quali le lunghe pause non hanno mai giovato, partissero arrugginiti, mentre i giallorossi dell’altopiano arrivassero con una dose extra di grinta per la sconfitta contro il Val Pusteria. Nei primi venti minuti infatti gioca una squadra sola e soltanto un Myllykoski in formato super riesce a salvare i suoi compagni da un parziale ancora più pesante. Nel primo powerplay a favore dei padroni di casa, il portierone finlandese infatti ben due volte compie un autentico miracolo su Sullivan prima e Paul Zanette poi, ma all’8° minuto non può fare nulla quando un passaggio molto forte da posizione angolata viene deviato in rete da un difensore biancoblu. Gli ospiti dormono ancora quando la partita riparte, Borrelli si presenta completamente incontrastato davanti a Myllykoski, fa partire un razzo dallo slot alto e così dopo soli otto secondi arriva il raddoppio. Anche nel prosieguo i Broncos non hanno da chiedere nulla a questa partita ed a 1:48 dalla prima pausa Bentivoglio firma il 3-0 con uno slap shot da posizione angolata che forse trova una deviazione.
Dopo il primo thé comunque gli stalloni ripartono decisamente meglio e finalmente combattono ad armi pari in questa partita molto veloce. Dopo cinque minuti l’Asiago trova un powerplay, ma passato quello tocca ai Broncos provarci con l’uomo in più ed il motore si scalda visibilmente. Sopratutto dopo questo powerplay gli stalloni sono fortissimi, chiudono l’Asiago in difesa e costruiscono due ottime occasioni con Kofler ed Erat. Nel bel mezzo di questa ottima fase però arriva una penalità contro Wieser, ma ad approfittarne sono i Broncos. Erat e Ludvík partono per un due-contro-uno, il fortissimo Marozzi può solo respingere sulla conclusione di Ludvík e Eastman non ha difficoltà a mettere il disco nella rete spalancata. Gli stalloni ora sono sveglissimi e tutt’ad un tratto sono i casalinghi a barcollare. A poco meno di due minuti dalla seconda sirena arriva però la docia fredda, quando Paul Zanette ristabilisce le distanze su contropiede.
Nell’ultima frazione i Broncos partono in 4 contro 3 e dopo 29 secondi si ritrovano addirittura con un 5-contro-3 che dura 1:30 minuti, e si intuisce che gli stalloni sono determinatissimi a non farsi scappare quest’occasione. Dopo un minuto esatto Ludvík non sbaglia nulla piazzando un onetimer esattamente nel five hole di Marozzi, ma ancora una volta i Broncos non hanno fortuna ed il disco inciampa incredibilmente nei gambali del forte portiere di casa. Poco dopo Stofner ha un’altra occasione ghiottissima con un polsino fortissimo dal cerchio sinistro che Marozzi può solo respingere con il guanto di presa, ma il disco non vuole saperne di entrare. Queste due occasioni non sfruttate spezzano un po’ il morale dei Broncos, che da lì in poi continuano sì a combattere e non si arrendono, ma a parte un’occasionissima per Caig al 47° mancano le conclusioni pericolose. Myllykoski compie altri miracoli si Marc Zanette prima e poi due volte contro Borrelli, ma sull’ingaggio-tiro di Marc Zanette al 56° e sul polsino all’incrocio di Paul Zanette a dieci secondi dalla fine non può fare nulla.
I Broncos augurano un buon Natale a tutti e sperano che Gesù Bambino porti a loro almeno un pizzico di fortuna ed a Justin Taylor un visto per l’Italia...
Foto: Assieme alla sua squadra, Vincenzo Marozzi in porta ha ancora la meglio sui Broncos (Oskar Brunner)