Il miglior difensore offensivo dell'A2 è un Bronco!

lunedì 16 luglio 2012

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Derek Eastman con la maglia dei Tulsa Oilers

Con grande soddisfazione l'SSI Vipiteno Broncos Weihenstephan annuncia l'ingaggio di Derek Eastman, il quale con la concorrente HC Gherdeina nella scorsa stagione raggiunse la finale di Serie A2.

Eastman, 32 anni e nativo di St. Paul, Minnesota (USA), con 179 cm non è tra i più grandi, ma con 86 kg di muscoli si sa difendere benissimo. È un buon pattinatore, dispone di una grande visione di gioco come anche di un buon passaggio, e possiede un tiro micidiale. Sa utilizzare il suo corpo e sull'intera superficie ghiacciata porta una sana dose di durezza al gioco della sua squadra. Come se queste qualità non bastassero, oltre alla sua vasta esperienza è noto come un leader sul ghiaccio ed anche nello spogliatoio.

Dopo una carriera di successo nella prima divisione della NCAA con la maglia dei St. Cloud State University Huskies, per i quali in 118 incontri segnò 18 reti e 50 assists, bottino grazie al quale ancora oggi è al sesto posto tra i difensori più prolifici dei Huskies, nella stagione 2003/04 firmò con i Columbia Inferno, compagine di ECHL. Già nella sua prima stagione con 13 reti e 35 assists in 72 partite si aggiudicò l'ottavo posto tra i difensori più produttivi del campionato e, non per ultimo grazie all suo bilancio +/- di ben +20, venne nominato anche membro del All-Rookie-Team.

Il compenso per questa prima stagione quasi perfetta seguì con un contratto di AHL con i Manitoba Mosse, ma, complice anche il lockout della NHL, scese in campo di nuovo "solo" per il loro farmteam ECHL in Columbia, dove fu sotto contratto anche nel 2005/06. In questa stagione finalmente ricevette l'occasione di provare le sue qualità anche in AHL, dove con i Norfolk Admirals e gli Iowa Stars disputò quattro partite.

Dopo tre stagione ed un totale di 187 partite in ECHL, nelle quali mise a segno ben 26 reti, 81 assists, 107 punti e 243 minuti di penalità, Eastman nell'autunno del 2006 decise di tentare il salto oltreoceano e sbarcò verso il massimo campionato norvegese, nelle fila dei draghi di Storhamar. Nella regular season il bottino di 23 punti in 38 partite, accompagnati da un bilancio +/- di ben +14, fu di tutto rispetto, ma nei playoffs, durante i quali lo Storhamar si aggiudicò il titolo di vicecampione, Derek fece registrare una brusca accelerata: con 17 punti in altrettante partite si confermò secondo marcatore dell'intero campionato.

Dopo un intermezzo biennale nella prima lega danese con la maglia dei tori di Rødovre, dove non riuscì a raccogliere la solita pletora di punti, ma ciò nonostante raggiunse traguardi importanti con la squadra, tra cui la vittoria nella Coppa di Lega prima ed un buon terzo posto nei playoffs l'anno dopo, ritornò in America, dove nei due anni seguenti assunse un ruolo di spessore nella CHL con i Tulsa Oilers.

Nel 2009/10 con nove reti e 36 assists fu il secondo miglior marcatore della sua squadra, venne nominato membro del All-CHL-Team e finì secondo nel ballottaggio per il Most Outstanding Defenseman, mentre nella stagione seguente fu addirittura incaricato come assistente allenatore e riuscì a migliorare ulteriormente il suo bottino personale: in 66 partite mise a segno 13 reti e 38 assists, che gli valsero un posto nell'All-Star-Team del campionato ed un quarto posto tra i difensori più prolifici del campionato.

Nel 2011/12 infine, l'HC Gherdeina si assicurò i servizi dell'assistente allenatore nonché difensore All-Star degli Oilers per il campionato di Serie A2, dove ebbe l'infelice compito di sostutire l'indimenticabile Jarad Bourassa. Dopo iniziali critiche per le sue escursioni talvolta anche osate nel territorio offensivo, i tifosi gardenesi ben presto si affezionarono al "Nuovo", il quale certo fece del suo per convincere il pubblico esigente: con 21 reti, 33 assists e 54 punti in 42 partite, tutti primati tra i difensori del campionato, raggiunse addirittura i top 10 nella classifica dei marcatori, stradafacendo collezionò anche 72 minuti di penalità e venne lodato per la sua costanza e le sua qualità di leader non solo all'interno della società. Però furono ancora una volta le sue prestazioni durante i playoffs a conquistare definitivamente i cuori dei tifosi. Con sei reti, 16 assists ed un bottino totale di 22 punti in sole 14 partite, Eastman balzò al terzo posto della classifica dei marcatori e nell'intero corso dei playoffs soltanto in tre partite non riuscì a farsi registrare sullo scoresheet.

Il coach dei Broncos, Oly Hicks, ricorda benissimo gli exploit di Eastman nella serie finale contro il Milano: "Eastman semplicemente ha fatto di tutto, era assolutamente impressionante. Bloccava tiri, separava Milanesi dal disco con cariche durissime, impostava contropiedi con passaggi veloci ed eseguiva spettacolari coast-to-coast per creare occasioni da gol pericolosissime. In parole povere: ogni volta che succedeva qualcosa, c'era sempre Eastman a fare ciò che doveva essere fatto. In quella serie veramente era un leader assoluto sul ghiaccio. Sono proprio contento che questo ingaggio sia andato in porto, perché lui sarà in grado di assumere tantissime responsibilità offensive nel reparto arretrato ed allo stesso tempo con il suo ricco bagaglio di esperienza saprà essere anche un buon mentore per i nostri difensori, che del resto sono ancora abbastanza giovani."

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