Una cosa va detta prima di partire: chiunque sabato scorso a mezzogiorno avrebbe dovuto firmare un documento che avrebbe garantito ai Broncos nove punti dalle quattro partite contro Cortina, Renon, Milano e Caldaro, sarebbe stato in pensiero per la sua anima ed avrebbe probabilmente rifiutato la firma. Comunque, visto col senno di poi, questi nove punti non sembrano essere il meglio di ciò che sarebbe potuto essere, e questo non è del tutto sbagliato. L’obiettivo di continuare la striscia positiva è stato raggiunto e con i due punti della vittoria per 2-1 ai supplementari contro i lucci del Caldaro, gli stalloni sono già quarti in classifica a pari punti con l’HC Val Pusteria e l’HC Gherdëina, ma oggi si poteva fare meglio.
Axel Kammerer dopo la partita difendeva la sua squadra: “Si è visto che in questa settimana passata abbiamo speso moltissimo. Si è visto oggi, con le gambe non eravamo al nostro meglio e con la testa in tante giocate eravamo troppo lenti. Ciò nonostante devo fare i miei complimenti alla squadra per aver combattuto ed essere riusciti a superare questo momento difficile, perché abbiamo giocato contro una squadra che è corsa moltissimo, che era molto aggressiva e che ci ha lasciato pochissimo tempo. Credo che il Caldaro si sia meritato questo punto e sono contento che siamo riusciti a vincere questa partita all’overtime.”
La partita stessa viene condotta a ritmi molto elevati, ma tanti errori su tutte e due le parti fanno sì che la partita viene interrotta molto frequentemente e di conseguenza lascia a desiderare per quanto riguarda il flusso di gioco. In superiorità numerica i lucci hanno un’ottima occasione su rimbalzo dalla balaustra dietro alla porta, ma Fabian Hackhofer sventa in extremis, spazzando il disco dall’area di porta. Poco dopo tocca ai stalloni a segnare in superiorità, ma prima St. Jacques su un bellissimo passaggio di Owens si fa dire di no dal portiere del Caldaro Pichler e poi Hannes Stofner vede spegnersi il suo tiro sulla traversa. Simon Baur neanche un minuto più tardi fa meglio dei suoi compagni, prende misura a due metri dalla linea blu e con un polsino chirurgico beffa Pichler sull’angolino alto dalla parte del guantone.
Entrambe le squadre fanno ruotare quattro blocchi offensivi, e grazie a ciò la partita non cala per velocità neanche nel secondo drittel. Dopo un aggancio di Felderer su Hackhofer al 24° che sa tantissimo di fallo, il primo può presentarsi solissimo davanti a Puurula, ma si fa dire di no dal palo. Con ciò le occasioni più ghiotte del secondo drittel sono già raccontate, perché i casalinghi, visto da fuori, spesso sono troppo leggeri e spensierati con la stanchezza menzionata da coach Kammerer a fare la sua parte.
Nel drittel finale infine accade ciò che in partite come questa deve sempre accadere e dopo neanche cinque minuti arriva un cambio della seconda linea degli stalloni che per un intero cambio non riescono davvero a liberarsi. Raphael Andergassen scodella un bellissimo disco per Alex Frei, il quale è in vantaggio di mezzo passo rispetto ai suoi bodyguards in biancoblu e da solo può mettere dentro per il pareggio. Ora i padroni di casa spingono davvero sull’acceleratore e con Näätänen in powerplay hanno un’ottima occasione, ma il terzino con il numero 24 non riesce a trafiggere il traffico intenso. Kofler, due volte Owens ed ancora Näätänen a pochi istanti dal termine del terzo tempo non sfruttano eccellenti occasioni per decidere la partita entro 60 minuti, ma una buona dose di fortuna con il disco, ben meritata per il diligentissimo lavoro svolto, aiuta i lucci a guadagnarsi il primo punto.
Dopo due minuti e mezzo abbondanti all’overtime, Jordan Owens prende il cuore nelle mani e con un polsino preciso e silurato indirizzato dal cerchio d’ingaggio alla destra di Pichler verso il sette vicino infila il portiere ospite.